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Il mio amico Nanuk – Recensione

Un’amicizia speciale sullo sfondo dei ghiacciai artici

Regia: Brando Quilici, Roger Spottiswoode – Cast: Dakota Goyo, Marie-Josée Croze – Genere: Avventura, colore, 98 minuti – Produzione: Italia, Canada, 2014 – Distribuzione: Medusa – Data di uscita: 13 novembre 2014.

il-mio-amico-nanuk“Il mio amico Nanuk” è un appassionante avventura nelle sconfinate, bellissime ma ostili terre dell’Artico Canadese. Protagonisti Luke, ragazzo di 14 anni e Nanuk, un cucciolo di orso. Il giovane Luke sfiderà i pericolosi elementi naturali per riportare alla madre il piccolo orso. Lo aiuta nella difficile impresa Muktuk, guida Inuit che conosce quell’ambiente ostile.

L’avventura tra i ghiacci del protagonista è sospinta dal desiderio del giovane di salvare il cucciolo di orso da una probabile futuro in uno zoo e dal suo immediato sentimento di affetto per l’animale. Come spesso accade nelle più tradizionali sceneggiature è il viaggio, in senso letterale e metaforico, a mettere in moto gli eventi e a portare un cambiamento nei diversi personaggi, segnando, in questo caso, il passaggio dal mondo dell’infanzia a quello dell’età adulta.

Nonostante la spettacolare ambientazione del film, ricca di magnifici paesaggi inondati di bianco e dall’algida bellezza, la storia prosegue a ritmo scandito senza dare il tempo allo spettatore di empatizzare ma anzi lasciandolo frastornato e travolto dagli eventi. Un montaggio frettoloso, infatti, non giova alla pellicola in cui le scene sembrano rincorrersi vittime di un approccio superficiale. Nel tentativo di rendere entusiasmante il viaggio dei due protagonisti, gli sceneggiatori hanno finito per mettere troppa carne sul fuoco rendendo paradossali molte situazioni e dialoghi, che si avvicinano al comico quando non dovrebbero.

Sebbene “il mio amico Nanuk” abbia come target un pubblico di giovanissimi e come coprotagonista un tenero e giocoso cucciolo d’orso, non riesce nell’impresa di coinvolgere trasmettendo la sensazione di un prodotto confezionato in maniera affrettata, forse per via delle difficili condizioni di lavorazione, facendo naufragare il pubblico che rimane in attesa di soccorso proprio come Luke e Nanuk sulla piattaforma di ghiaccio.

Miriam Reale

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