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Il libro di Henry

 

Recensione

Il libro di Henry: l’idealizzazione isterica della figura infantile

il libro di henry scena

Affrontare tematiche sostanzialmente drammatiche con leggerezza non è mai, chiaramente, una scelta saggia, soprattutto se s’investe una quantità imbarazzante di denaro.

“Il libro di Henry”, nonostante l’ottimo cast e l’eccellente fotografia, risulta un film sterile, infantile, e a tratti, ahimè, isterico. Persino consigliarlo a un bambino risulterebbe una scelta nefasta e ‘rischiosa’, in quanto lo indirizzerebbe verso una visione falsata della realtà.

Sfortunatamente, spesso le case di produzione preferiscono rivolgersi a un target di spettatori lobotomizzati e facili alla lacrimuccia post-denouement, anziché ad un pubblico senziente e riflessivo; motivo per cui vengono sfornati film di terz’ordine come “Il libro di Henry”.

Henry è un bambino prodigio dalla forma mentis ingegneristica. Come sia potuto divenire tale, è motivo di meraviglia, considerando la  figura materna: una donna estremamente infantile e borderline che passa le sue giornate a giocare agli sparatutto – quando non è impegnata a lavorare come cameriera in un caffè -, e che non è in grado di occuparsi neppure delle bollette (attività a cui si dedicherà Henry); il padre è naturalmente assente, e il fratellino minore è un bambino qualunque che guarda al protagonista come ad una divinità. In buona sostanza, Henry è l’uomo di casa e, naturalmente, il preferito dalla madre, che lo considera una sorta di figura sostitutiva del compagno; a undici anni ha già una precisa Weltanschauung, ed è persino in grado di investire in borsa per garantire un futuro migliore al fratellino ‘normale’ e alla madre-bambina: un’inversione di ruoli che va ben oltre il più vanesio patetismo.

Insomma, i presupposti per un film banale che esalta, non senza una buona dose d’ignoranza, la figura del bambino, ci sono tutti.

Il libro di Henry: abusi di minore e di retorica

Il plot twist è improvviso, letale, e naturalmente pedestre: il piccolo enfant prodige, proprio nel mezzo del suo piano di salvataggio della bambina che abita vicino casa sua, abusata ripetutamente dal patrigno, scopre di avere un tumore maligno al cervello.

Dopo un’improbabile scena in cui, sul letto d’ospedale, fa fare la figura dello stolto al – naturalmente affascinante – medico di turno, dimostrando di essere più ferrato di lui in materia, elabora minuziosamente quella che, secondo il suo parere di ‘piccolo’, è l’unica soluzione al problema ‘bambina abusata’: uccidere il patrigno. Scrive sul suo libro rosso e incide delle note vocali, con la certezza che la madre troverà il tutto e sbrigherà la ‘faccenda’ al posto suo, una volta deceduto.

La tematica dell’abuso ai danni della piccola compagna di Henry è trattata col più becero pressapochismo, nonché atta unicamente a destare un quanto mai banale sentimento di generico odio nei confronti di questo patrigno dalla personalità, sostanzialmente, inesistente.

Via, c’è pur bisogno di un antagonista per aggiungere pepe e scandalo alla vicenda. Meglio ancora se pedofilo, tanto per rendere il tutto ancor più prevedibile.

Particolarmente grave è come è affrontato lo spinoso tema della perdita di un figlio. La madre non solo smette di prendersi cura del secondogenito che, proprio come Henry, deve farsi forza da solo e accudire lui stesso la suddetta genitrice, ma inizia a cucinare istericamente dolci di vario tipo (cadendo nel solito cliché della donna che, per colmare la carenza affettiva, s’ingozza di carboidrati), salvo venire infine a conoscenza del cinico piano di Henry e seguirlo alla lettera.

Nel momento clou, tuttavia, ha un barlume di lucidità: si rende conto di non poter adempiere al volere del figlio e, fra una lacrima e l’altra, pronuncia le parole che tutti, nella più totale irritazione, avremmo voluto sentire: “Non posso… sei solo un bambino”.

La madre-bambina è finalmente cresciuta.

Ciò che annichilisce, è che quest’atto evolutivo sia stato dovuto a Henry, che, ben lontano dalla natura di bambino quale dovrebbe essere, e più vicino a quella di un semi-dio, aveva architettato tutto ciò per ‘educare sentimentalmente’ la madre.

Fate un favore a voi stessi, evitate questo tipo di retorica se avete caro il corretto funzionamento delle vostre sinapsi.

Nicole Ulisse

Trama

  • Titolo Originale: The Book of Henry
  • Regia: Colin Trevorrow
  • Cast: Naomi Watts, Jaeden Lieberher, Jacob Tremblay, Sarah Silverman, Lee Pace, Maddie Ziegler, Dean Norris, Tonya Pinkins, Bobby Moynihan, Jackson Nicoll, Marjan Neshat, Geraldine Hughes, Wass Stevens
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 105 minuti
  • Produzione: USA, 2017
  • Distribuzione: Universal Pictures
  • Data di uscita: 23 novembre 2017

il libro di henry locandina

Susan è una madre single che lavora in una tavola calda come cameriera. Ha due figli, il più piccolo è Peter, il più grande è Henry, un ragazzino sveglio che si prende cura del fratello minore. Vicino a loro vive la famiglia di Christina, una compagna di scuola di Henry, che nasconde un segreto. Sarà proprio la perspicacia di Henry a fargli escogitare un piano per aiutarli. Le cose, tuttavia, si complicano quando il piano prende forma, coinvolgendo e facendo ritrovare al centro di esso sua madre Susan.

Il libro di Henry: un piano sconvolgente

“Il libro di Henry” è un film scritto da Gregg Hurwitz e diretto da Colin Trevorrow (regista di “Jurassic World” sequel della saga dei film di “Jurassic Park” iniziata nel 1993 con il film diretto da Steven Spielberg), entrato nel progetto nel mese di marzo del 2015. A seguire il regista nei mesi tra agosto e settembre, sempre del 2015, sono stati scelti gli attori: nel ruolo di Susan, la madre single, troviamo Naomi Watts (“Mulholland Drive” di David Lynch, “Birdman” di Alejandro González Inárritu); Jacob Tremblay (“Room” di Lenny Abrahamson, “Somnia” di Mike Flanagan) interpreta il figlio più piccolo di Susan, Peter, un bambino vivace di otto anni. A dare il volto a Henry è Jaeden Lieberher (“It” di Andrés Muschietti, “Midnight Special” di Jeff Nichols). Sarah Silverman è Sheila, l’amica esuberante della famiglia di Susan, mentre Dean Norris (che aveva interpretato Hank Schrader nella serie “Breaking Bad”) è Glenn Sickleman il padre della bambina Christina (Maddie Ziegler), al centro della vicenda.

Le riprese del film “Il libro di Henry” si sono svolte da settembre a novembre del 2015 a New York, con un budget di 10 milioni di dollari.

 

Trailer

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