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I 7 nani (2015)

Recensione

I 7 nani – Recensione: fiaba attraverso le Fiabe

I 7 nani recensione

Una sfida interessante quella accolta dai registi e sceneggiatori Harald Siepermann e Boris Aljinovic nel confrontarsi con una fiaba del calibro de “I 7 nani”.

I due sono riusciti a dar vita a una storia che basa l’equilibrio vincente proprio sulla capacità di far dialogare e di rivisitare le fiabe più famose: “Il gatto con gli stivali”, “Cappuccetto Rosso”, “La spada nella roccia”, “La Bella addormentata” e così via. Qualche esempio: il lupo e Cappuccetto rosso diventano i telecronisti dell’evento dell’anno, ossia il diciottesimo compleanno della principessa Rose (data termine della minaccia costituita dalla strega Perfidia), Biancaneve è la migliore amica di Rose, Mago Merlino l’autore del marchingegno che salva i sette nani dal sonno del sortilegio, Rose la Bella punta e caduta in un sonno che solo il bacio del vero amore potrà rompere.

L’ingenua e buffa ‘imbranataggine’ del più piccolo dei nani, Bobo, costituisce il motore dell’avventura: le scarpe slacciate sono un segno distintivo del piccolo, tanto marcato da rivelarsi persino l’elemento risolutivo del lieto fine del cartone.

I 7 nani: nomi nuovi, storia nuova

La sfida fra il bene e il male e le tradizionali logiche fiabesche sono condite da simpatia e ironia. Un’ironia che si legge già nei nomi dei sette: Muscolo, Sveltolo, Cremolo, Rambolo, Nuvolo, Splendolo e Bobo. Nomi che fanno presagire la connotazione nuova e rivisitata dei caratteri dei nani.

Una squadra che fonda la propria forza sull’unione e la collaborazione, sull’amicizia e l’allegria: ingredienti tanto forti da contagiare il drago Barny, convincendolo a seguire le propria natura di buono e di ballerino di tip-tap, a licenziarsi da Perfidia e a credere nell’amicizia dei Sette”, che lo accoglieranno nella famiglia come una sorta di ottavo nano.

Coinvolgente la colonna sonora quanto la costruzione drammaturgica caratterizzata da incontri marginali densi di simpatia come il tricheco rapper che fornirà ai nani l’imbarcazione per raggiungere l’isola della strega dove è imprigionato Jack, il cui bacio salverà Rose e l’intero regno di Fantabulosa.

Un film-cartone capace di far ridere i grandi e di educare i più piccoli ad un sistema valoriale basato sul motto “l’unione fa la forza”.

Marianna Cifarelli

Trama

  • Titolo originale: Der 7bte Zwerg
  • Regia: Boris Aljinovic, Harald Siepermann
  • Cast: Joshua Graham, Matt Gilbert, Al Parrish, Geoff May, Joe Marth, Boris Aljinovic, Katja Bruegger, Christa Clahane, Cameron Elvin,
  • Genere: Animazione, colore
  • Durata: 87 minuti
  • Produzione: Germania, 2014
  • Distribuzione: Microcinema
  • Data di uscita: 30 aprile 2015

I 7 nani locandinaBobo, il più giovane dei sette nani, per sbaglio punge la principessa Rose (anche conosciuta come “La bella addormentata”) e con lei fa piombare nel sonno il regno di Fantabulosa.

Il maleficio della strega Perfidia, da cui Rose si era sempre dovuta difendere sin dall’infanzia, è ora divenuto realtà! Insieme agli altri sei compagni Bobo dovrà viaggiare in luoghi magici, alla ricerca di un modo per risvegliare Rose.

Sarà l’occasione per vivere avventure fantastiche e conoscere incredibili personaggi.  Un esilarante mix delle fiabe più famose per grandi e piccini, con un drago strampalato, un nano coraggioso, una serie infinita di gag e una colonna sonora appassionante.

I 7 nani, un mix vincente di storie fantastiche

Due registi tedeschi hanno dato vita a “I 7 nani”, un film d’animazione che intrattiene grandi e piccoli grandi ai suoi divertenti riferimenti a miti e leggende conosciute da tutti. Boris Aljinovic e Harald Siepermann hanno creato un ibrido che non si priva di rivolgersi anche agli adulti con uno stile meno fanciullesco. Tra La Bella Addormentata e altri riconoscibili personaggi, emerge anche un cattivo particolarmente interessante, forse il più apprezzato dai critici del film: il drago Barny.

 

 

Trailer

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