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Frozen – Il regno di ghiaccio – Recensione

“La regina delle nevi” di Hans Christian Andersen diventa una magica favola di Natale incentrata sul rapporto tra le sorelle Elsa e Anna

(Frozen) Regia: Chris Buck, Jennifer Lee – Cast: Kristen Bell, Idina Menzel – Genere: Animazione, colore, 100 minuti – Produzione: USA, 2013 – Data di uscita: 19 dicembre 2013.

frozenLa realizzazione della trasposizione cinematografica della favola di Hans Christian Andersen “La regina delle nevi” è probabilmente la più lunga che abbia mai impegnato gli studi Disney. Il primo a prendere in considerazione l’idea di “cartoonizzare” le storie dello scrittore danese fu Walt Disney in persona. Tra quelle che selezionò c’erano “La regina delle nevi” e “La sirenetta”, ma entrambe furono accantonate in favore di altre pellicole già in cantiere e per le difficoltà di trasposizione.

Com’è noto, la sirenetta della famosa favola di Andersen arriva sugli schermi nel 1989 e il successo della rossa Ariel fa riaprire le porte alla possibilità di portare al cinema anche “La regina delle nevi”. La progettazione va per le lunghe e viene ufficialmente archiviata nel 2002. È Chris Buck a riesumarla nel 2008, proponendo un soggetto tutto nuovo, intitolato “Anna and the Snow Queen”, ma, due anni dopo, la povera regina finisce ancora nel dimenticatoio. Finalmente nel 2011 la Disney annuncia la lavorazione di “Frozen”, cartone animato girato in 3D da una squadra fresca e giovane, che arriva nelle sale americane nell’autunno 2013.

Elsa e Anna sono le due figlie del re e della regina di Arendelle, sorelle indivisibili. Almeno fin quando la maggiore non colpisce inavvertitamente la piccola Anna con i suoi poteri magici, mettendone in pericolo la vita stessa. La bambina si salva, ma dimentica che sua sorella possiede la capacità di creare neve e ghiaccio. I genitori delle piccole decidono che nè Anna nè nessun’altro all’infuori di loro dovrà mai scoprire il dono della primogenita finchè ella non sarà in grado di controllarlo.

Da questo momento, Elsa evita rapporti con Anna per proteggerla e le due diventano delle giovani donne lontane l’una dall’altra. Irrimediabilmente il rapporto tra le sorelle si spezza, senza che la minore ne conosca la ragione.

Ma quando i poteri diventeranno incontrollabili e il regno di Arendelle verrà completamente ricoperto dalla neve in piena estate, sarà proprio la giovane Anna a prendere in mano la situazione, partendo alla ricerca della sorella, fuggita dopo l’accusa di stregoneria da parte dei suoi stessi sudditi.

La sceneggiatrice di “Ralph Spaccatutto” (2012) Jennifer Lee e il co-regista di “Tarzan” (1999) Chris Buck sono gli autori del cinquantatreesimo classico Disney, un cartoon che sarebbe sicuramente piaciuto a papà Walt. I due registi, sceneggiatori e autori del soggetto riescono mirabilmente a modernizzare la fiaba di Hans Christian Andersen, seguendo i canoni classici della tradizione disneyana della trasposizione cinematografica delle favole, ma aggiungendo quel pizzico di innovazione che ha costituito proprio la chiave del successo della major nel corso dei decenni.

Seguendo l’esempio di “Rapunzel – L’intreccio della torre” (2010), anche “Frozen – Il regno di ghiaccio” dà vita a due protagoniste femminili forti, coraggiose e moderne. Elsa è una giovane donna compita e razionale, che avverte tutto il senso della responsabilità di essere l’erede al trono di Arendelle; la glacialità di superficie nasconde, però, un cuore caldo e passionale. Anna è invece una ragazza più infantile, vivace, piena di voglia di vivere, scoprire e divertirsi, che, però, dimostrerà di saper anteporre chi ama a se stessa.

“Frozen – Il regno di ghiaccio” segue la linea adottata dalla Disney, a partire da “La principessa e il ranocchio” (2009), che riscatta l’eroina delle fiabe, rendendola totalmente indipendente dal maschio di turno. Anzi, si può dire che il film di Lee e Buck costituisca un’ulteriore evoluzione alla nuova tendenza della major hollywoodiana, in quanto Elsa e Anna sono per tutta la durata del film il fulcro assoluto della storia. L’amicizia e l’affetto fraterno scalzano per la prima volta la storia d’amore. Se nel caso di “Ribelle – The Brave” (2012), la protagonista Merida è una principessa anomala che non vuole saperne dei maschi, Anna ha un cuore romantico e, nella sua avventura per salvare Arendelle e ritrovare la sorella, si confronterà con ben due giovani che potrebbero rubarle il cuore, ma sia il galante principe Hans sia il simpatico montanaro Kristoff, resteranno personaggi secondari, esclusivamente funzionali al ricongiungimento con l’amata Elsa.

“Frozen – Il regno di ghiaccio” è una storia originale ed emozionante che saprà rapirvi. Il dramma del rapporto da ricucire tra le due sorelle ben si alterna con la simpatia di Kristoff, i buffi e bonari troll e l’esilarante pupazzo di neve Olaf.

Neanche a dirlo, questa pellicola è l’ennesima dimostrazione della qualità estetica e grafica dei prodotti Disney: nonostante molti abbiano accusato gli animatori di aver preso eccessivamente a modello le fattezze di Rapunzel per la creazione di Anna ed Elsa, le sorelle protagoniste appaiono invece due personaggi ottimamente caratterizzati. Neanche per un secondo, durante la proiezione, si ha la sensazione di trovarsi di fronte a una replica, a qualcosa di già visto. Anzi la definizione dei giochi di luce sulla neve e sul ghiaccio dimostrano quanto lo studio sia in continua evoluzione tecnica.

L’unica pecca sono le musiche di Christophe Beck che non riescono a far rivivere le emozioni della coppia Alan Menken-Howard Ashman. Non avremo presto un altro “Under the Sea/In Fondo al Mar” o un “Part of Your World/Come Vorrei”, per ora ci accontentiamo però di una colonna sonora mediocre, che fallisce nel tentativo di aggiungere la ciliegina a una torta già gustosa e di bell’aspetto.

Corinna Spirito

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