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Fritz Lang

Recensione

Fritz Lang – Recensione: la discesa agli inferi di un grande regista

Fritz Lang

“Fritz Lang” è un biopic ambizioso, opera di Gordian Maugg, in cui si tratteggia la figura del grande regista austriaco, interpretato da un convincente Heino Ferch, negli anni – tra il 1929 e il 1931 – della preparazione e della realizzazione di uno dei suoi più celebrati capolavori: “M – Il mostro di Düsseldorf”.

Il regista, già celebre per aver realizzato capolavori del muto come “I Nibelunghi” e “Metropolis”, è alle prese con una crisi di ispirazione; leggere di un serial killer, ribattezzato dai giornali “Il Vampiro di Düsseldorf”, scatena in lui il desiderio di indagare per proprio conto sulle circostanze dei vari omicidi.

Lang si reca così in Renania e comincia un viaggio nell’orrore che altro non è che un viaggio attraverso le proprie ossessioni.

Un’infanzia difficile, l’esperienza della Prima Guerra Mondiale, in cui fu ferito, la morte violenta, mai chiarita del tutto, della prima moglie, le sue ‘stravaganti’ pulsioni erotiche, si alternano nei suoi ricordi e nella sua quotidianità e fungono da controcanto allo svolgimento delle indagini e al progressivo svelarsi della mentalità dell’omicida.

Lo sguardo gettato nella parte più oscura dell’animo umano è pericoloso perché, come il fondo di un pozzo, si può trovare alla fine il proprio volto; così il regista con il progredire delle indagini è costretto ad affrontare i propri demoni interiori.

Fritz Lang: una riuscita rievocazione di un mondo allo sbando

Il film, in un bel bianco e nero, è girato in un ormai inusuale formato 4/3, questo per permettere l’inserimento senza dolorosi tagli dei fotogrammi di rari filmati d’epoca e di spezzoni di “M – Il mostro di Düsseldorf”, primo film sonoro di Lang, uscito nelle sale l’11 maggio del 1931.

La pellicola si rivela anche un viaggio nell’orrore collettivo di un popolo, quello tedesco, che in quegli anni, vittima della crisi economica esplosa oltreoceano nell’ottobre del 1929, era in preda a una forte disgregazione politica e sociale e si stava gettando consapevolmente tra le braccia del Nazismo.

“Fritz Lang” risulta un film inquietante, non ci sono personaggi totalmente positivi, ognuno ha un mostro dentro di sé da celare, cercando di evitare che prenda il sopravvento. Da brividi, e che da sola vale il prezzo del biglietto, la sequenza presa da “M” del monologo finale di Peter Lorre davanti al tribunale formato dai criminali di Düsseldorf: “Quando cammino per le strade ho sempre la sensazione che qualcuno mi stia seguendo, ma sono invece io che inseguo me stesso…”

Daniele Battistoni

Trama

  • Regista: Gordian Maugg
  • Cast: Heino Ferch, Thomas Thieme, Samuel Finzi, Johanna Gastdorf, Lisa Charlotte Friedrich
  • Genere: drammatico, colore
  • Durata: 104 minuti
  • Produzione: Germania, 2016
  • Distribuzione: Belle Epoque Film

Fritz Lang“Fritz Lang” di Gordian Maugg, racconta la storia del regista, genio egocentrico maniaco del sesso.

L’amore e la violenza saranno per lui tematiche essenziali, che non lo abbandoneranno mai durante il suo percorso di vita: inizialmente a Vienna, dove vivrà un’infanzia dura sotto il controllo di un padre rabbioso, in Galizia dove, come soldato, sarà spettatore della Prima Guerra Mondiale, e poi, a Berlino, background dell’omicidio della moglie.

“Fritz Lang” è un film decisamente introspettivo, che indaga il demone che ognuno di noi cova in segreto.

Trailer

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