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Festival di Venezia 2017: Matt Damon presenta alla stampa “Downsizing”

Si è svolta in qeusta prima giornata del Festival di Venezia 2017 la conferenza stampa che ha presentato “Downsizing”, con la partecipazione di Mark Johnson, Jim Taylor, Alexander Payne, Matt Damon, Hong Chau e Kristen Wiig.

Festival di Venezia 2017: dalla bellezza umana e della natura a temi più ampiFestival di Venezia 2017 Downsizing con Matt Damon

“La storia su cui si basa l’intero film è svolto all’interno di un mondo fantascientifico e anche se si discosta un po’ dalle nostre collaborazioni precedenti ne segue comunque gli stessi principi. Per così dire troviamo sempre lo stesso tipo di umorismo.”, dichiara il regista Alexandrr Payne.

Viene chiesto alla crew qual è il messaggio che vuole comunicare questa pellicola e a rispondere è Matt Damon: “Qualsiasi attore vorrebbe lavorare con Alexander. Storia bellissima, unica e originale. Questi film sono uno strumento potentissimo per entrare in empatia col pubblico. Un personaggio con cui trovare delle cause comuni. È il film più ottimista di Alexander, dice molto di lui, ma alla fine di tutto ciò c’è un senso nel nostro stare insieme. Alexander ha sempre detto che bisogna trovare qualcosa su cui lavorare insieme. È questo infonde molta speranza.”

Interviene la ‘compagnia di viaggio’ Kristen Wiig: “Amo da tutta la vita Alexander. Il film fa delle affermazioni molto rilevanti sull’ambiente. Direi che ciò che mi piace di più è quanto sia divertente. L’humor rimane per tutto il film.”

Anche Hong Chau vuole dare qualche chiarimento su quale sia il messaggio principale del film: “Quello che più mi piace è che l’humor rimane per tutto il film, ci sono momenti drammatici, ma l’humor è sempre lì. Quello che mi ha più attirato di Gong Jiang è che è un personaggio che rimane sullo sfondo, non lo vedreste nei ruoli principali, ma comunque è molto incisivo. È stato fantastico essere chiamata a dipingere un personaggio come questo.”

Matt Damon, invece ci tiene a precisare e a sottolineare come si sia calato interamente nella parte cercando di dare il giusto equilibrio al personaggio tra la serietà e l’umorismo: “Spero di essere riuscito a comunicare come si deve ogni minima emozione, ogni minimo attimo. Alexander è meticoloso e preciso come regista. È disposto persino a fare 30 ciak se necessario, ogni ripresa deve essere come vuole lui. È così facile quando si ha un regista di questa bravura, bisogna semplicemente fare quello che ti chiede.”

Festival di Venezia 2017: “Downsizing” è un film pessimista?

Chi ha votato Trump cosa potrebbe pensare del suo film? A questa domanda il regista ci tiene a precisare che il film ha le sue visioni pessimiste e le sue visioni ottimiste. Spera che il suo film non sia troppo confuso e che a sua volta non confonda troppo il pubblico. Sembra sempre difficile immaginarsi le reazioni degli spettatori.

“Non stiamo cercando di evitare le questioni politiche. Ma non sappiamo le reazioni che il film può suscitare negli altri. C’è da dire che la politica c’è eccome, ma a noi interessa poco.”, dichiara Jim Taylor.

Per chi invece si stesse chiedendo se la trasposizione cinematografica presentata al Festival di Venezia 2017 segua una sceneggiatura drammatica o comica, Hong Chau cerca di eliminare ogni perplessità: “Tutti i film di Alexander hanno un insieme di drammaticità e un umorismo. È stata una grande gioia trovare una sceneggiatura multidimensionale. volevo mantenere la scrittura del personaggio. Non volevo far sì che questo fosse uno studio documentaristico su un essere umano. Non volevo pensarci troppo. Volevo essere autentica, ma senza perdere il ritmo della scrittura di Alexander e Jim, quindi inserendo un po’ di umorismo. Per interpretare il mio personaggio ho consultato uno specialista che si intende di arti amputati, sono andata al centro di riabilitazione e ho lavorato con un fisioterapista per capire come si sente realmente un paziente. Ho abituato il mio corpo ad assumere una determinata posizione che mi desse il giusto equilibrio, così sono riuscita a pensare a ogni minimo movimento.”

Il film vuole mette in evidenza un’importante questione, rimanere a combattere le proprie difficoltà oppure rifugiarsi e mettersi al sicuro?

Il regista ovviamente è stato molto vago sulla risposta, in quanto a detta sua avrebbe interferito con l’interpretazione del finale. Lascia il dubbio agli spettatori augurando di gustarsi ogni attimo.

Silvia D’Ambrosio

30/08/2017

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