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Festa del Cinema di Roma 2017: Selton Mello presenta “The Movie of My Life”

Quinto giorno per la Festa del Cinema di Roma ed è il turno di “The Movie of My Life“, titolo in selezione ufficiale, presentato in conferenza stampa dal regista, nonché attore, Selton Mello. Con lui l’attrice Bruna Linzmeyer e la produttrice. Assente Vincent Cassel.

The Movie of My Life: la famiglia e la scoperta del mondo

The Movie of My Life conferenza

Tratto dal romanzo “A Distant Father” di Antonio Skármeta, Mello spiega quali sono stati i motivi ad averlo spinto a trasformare la storia in un film: “Skármeta, grande amante del Brasile, mi ha contattato insieme con la produttrice e ci ha fatto leggere il romanzo. Lui mi conosceva già come attore, ci ha lasciato questo racconto, noi lo abbiamo letto, lo abbiamo trovato bellissimo e quindi abbiamo deciso di farlo”, dice il regista, sorpreso che un grande scrittore come Skármeta lo avesse cercato per un film.

Mello non nega di essersi comunque lasciato ispirare anche dall’averci trovato un pò di sè in quella storia:”Questo è il mio terzo film, ma è il primo che dirigo traendolo da un romanzo e sicuramente mi sono molto identificato nel protagonista, un personaggio che diventa sempre più grande, maturo, entra nell’età adulta durante la storia. Io ho rivisto molto di me in quel personaggio, che è molto ricco. Inoltre c’è questo rapporto con la famiglia, padre-figlio, che per me è molto importante. Io ho un bellissimo rapporto con i miei genitori e nel film c’è proprio questo legame che ricorda il mio, tanto da averglielo dedicato”.

“The Movie of My Life” è un film dove la musica ricopre un ruolo da comprimaria,”le canzoni sono decisamente importanti” dice il regista, “ne avevamo parlato con Skármeta e anche lui era d’accordo nel fare un film ‘musicale’. La musica è un’arte ed ha il potere di riportarti in quella data epoca, negli anni in cui è ambientato il racconto. E poi ha la straordinaria capacità di toccarci in tutti i sensi, per questo volevamo fare un film dove anche la musica avesse una parte fondamentale”, conclude Mello. Centrale, anche in questo caso, resta la famiglia, “l’idea che si riunisse grazie al ricordo di certe atmosfere ed emozioni che solo la musica può creare e suscitare”.

Alla richiesta del perché scegliere di fare un film sul passato quando la situazione politico-sociale brasiliana è attualmente molto difficile e quindi più bisognosa di essere raccontata, Mello ribatte che certamente “viviamo un momento molto particolare e importante in Brasile, ma la storia di questo romanzo mi ha molto colpito e la decisione di raccontarla è nata spontaneamente”. “Io ho scelto di fare questo, tanti altri parlano di quello che sta accadendo ora nel nostro Paese, del momento storico che stiamo vivendo. Sono tutte forme di espressione e penso che siano importanti allo stesso modo. Tra l’altro anche in questo film non manca di un messaggio importante, mostra un lato benedetto della vita e lascia sicuramente ben sperare”, conclude.

Intervenendo a proposito del suo personaggio, l’attrice Bruna Linzmeyer, confessa di averlo amato molto: “Lei ha lo sguardo di chi vede le cose sempre per la prima volta. Inoltre ha un ruolo fondamentale nella crescita del protagonista, lo aiuta in un certo senso a scoprire il mondo, grazie alla sua vivacità. Lui è un pò perso, e Luna fa vedere il mondo a questo personaggio, insieme possono scoprirlo”.

The Movie of My Life: una produzione internazionale

The Movie of My Life conf

Rispetto alla presenza nel cast di una star del calibro di Vincent Cassel e sulla possibilità di uno sforzo produttivo particolarmente elevato, invece, la produttrice rassicura: “è stato sicuramente molto complicato portare avanti questo progetto, ma dopo anni di stallo e svuotamento culturale, negli ultimi tempi il Brasile è tornato ad investire in questo settore, con degli incentivi che ci permettono di portare avanti produzioni anche di questo genere”. “Il settore cinematografico sta tornando a crescere e il cinema brasiliano va molto bene in questo momento in realtà”, commenta la produttrice del film. E quanto a Cassel, già amico di Mello, “convincerlo non è stato affatto complicato trattandosi del personaggio di un padre francese che parlava anche il portoghese, e Vincent era quello giusto, avendo cuore francese e animo brasiliano”.

Girato in una regione del sud del Brasile, “perchè volevo mostrare un lato inedito della mia terra“, dice il regista “e poi mi sembrava di essere in Italia perchè i paesaggi la ricordano molto, oltre che la presenza di una grande comunità di immigrati italiani”, scherza Mello, “The Movie of My Life” si presenta in anteprima internazionale in questa 12esima edizione della Festa del Cinema di Roma, proponendosi sul mercato italiano in cui manca ancora di distribuzione.

Gianluca Panico

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