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Estômago – Una storia gastronomica – Recensione

  • Titolo originale: Estômago
  • Regia: Marcos Jorge
  • Cast: João Miguel, Fabiula Nascimento, Babu Santana, Carlo Briani, Zeca Cenovicz
  • Genere: Drammatico, colore, 112 minuti
  • Produzione: Brasile, 2007

“Estômago – Una storia gastronomica”: Una presentazione succosa al Festival Internazionale del Film di Roma

estomagoLa sezione Occhio sul Mondo dedicata al Brasile al Festival Internazionale del Film di Roma 2008 è stata inaugurata da “Estômago – Una storia gastronomica”. Co-produzione Italia/Brasile è l’opera prima di Marcos Jorge e ha vinto nel 2007 al Festival di Rio quattro premi su sei, primo tra tutti quello per la Miglior Interpretazione Maschile.

Un giovane arriva a Rio dalla provincia, entra in un piccolo ristorante, dove inizia a lavorare, dormendo in un’angusta stanzina dietro la cucina. Da lì si dipana tutta una storia che lo porterà in prigione, ma non prima di essere diventato uno chef provetto e di aver trovato l’amore.

È noto che molto spesso la via del cuore passa per lo stomaco e Raimundo Notano alias Rosmarino ne è la prova. Con i suoi incredibili pastel, l’attore bahiano Joao Miguel conquista la prostituta Iria che ama mangiare né più né meno di fare l’amore. Il signor Giovanni, che gestisce il ristorante italiano “Boccaccio”, sarà il suo passaporto per il buon cibo e la buona cucina, per l’arte in una parola.

Insomma, va tutto per il meglio e il pubblico si chiede perché all’inizio del film il protagonista ci parla da un cella di prigione, circondato da energumeni minacciosi. Tutta la pellicola è un passaggio continuo dal passato al presente e poi di nuovo al passato. Assistiamo ad una trasformazione graduale del nostro eroe da sempliciotto a uomo navigato, che evidentemente non ha soltanto imparato ad apprezzare il gorgonzola e i vini rossi toscani, ma anche il potere e tutto ciò che ne consegue.

Sesso passione e violenza tra gli ingredienti di “Estômago”

Oltre al cibo, elementi fondamentali della narrazione sono il sesso e/o passione e la violenza. Torna alla memoria il film di Peter Greenway “Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante”, ma in “Estomago – Una storia gastronomica” è tutto molto più verace e sanguigno, dalla fisicità opulenta di Iria/Fabiula Nascimento alle scene in macelleria sconsigliate ai vegetariani. Del resto, la scelta d’ambientare l’azione in una tavola calda di quartiere è stata voluta dal regista, visto che la maggior parte delle pellicole sulla cucina sono di haute cuisine.

Come consulente per le scene in prigione è stato scelto Luis Mendez J.R., che ha scritto un libro di successo in Brasile, dopo aver scontato una pena di 31 anni per omicidio. Ed è tutto vero quello che si vede, dagli abiti dei detenuti alle carte da gioco da loro utilizzate rigorosamente handmade. Giovanni è l’italiano naturalizzato in Brasile Carlo Briani.

Ivana Faranda

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