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Elle

Recensione

Elle – Recensione: Una donna che non vuole compassione

Elle gatto marty

“Elle” è l’adattamento cinematografico del romanzo di Philippe Djian, “Oh…”. Il film è diretto dal regista olandese che più di tutti ha guadagnato una grande fama all’estero, soprattutto negli USA: Paul Verhoeven. Alla pellicola sono stati riconosciuti molti premi, tra cui due Goden Globe e due Premi César, in entrambi i casi per Miglior film e Miglior attrice.

La protagonista, Michèle, è una donna di mezza età con un temperamento molto forte che, nella prima scena del film, subisce uno stupro ad opera di uomo mascherato. In verità, il primo fotogramma del film è il muso e in particolare gli occhi del gatto di Michèle, che assiste inerte alla violenza; il felino Marty che, come lo spettatore, appare un voyeur rispecchia in questo modo il primo collegamento che nel cinema classico si instaura tra pubblico e film. Michèle confessa l’aggressione subita solo agli amici più stretti con una frase che dice molto su di lei: “forse sono stata violentata”, sebbene lo spettatore sa con certezza che l’atto sessuale non consenziente è avvenuto realmente. Ciò dimostra come non voglia essere compatita né avvertita come una possibile vittima, cosa che andrebbe a minare il suo lato autoritario e forte.

Elle: una pellicola piena di femminismo, nonostante la centralità diegetica dello stupro

In “Elle” lo stupro non è mai mostrato direttamente, ma risulta in modo poetico grazie ai movimenti di macchina, che inquadra spesso la violenza dal punto di vista dell’aggredita. Verhoeven riesce, infatti, a dare una venatura molto ironica a tutta la vicenda, grazie allo script di David Birke e alle espressioni della Huppert.

La pellicola è intrisa di femminismo, gli uomini sono rappresentati come fantocci, volubili, animaleschi e molto bambini; a grandi linee si può rintracciare un annichilimento dell’uomo che sembra mostrare la sua presenza soltanto ostentando la sua mascolinità, qui vista in termini sessuali e violenti.

La donna è al centro della scena, sempre forte e risoluta, e la stessa Michèle sa quello che vuole, come l’infelicità altrui; sembra infatti che la protagonista non sopporti vedere le persone intorno a sé in uno stato di grazia e fa di tutte per infrangerlo, forse proprio per far provare loro la stessa infelicità che la tormenta. Già, perché la donna sembra vivere in un truce manto da cui non riesce a tirarsi fuori, l’oscuro passato condiviso col padre. Sebbene non vi sia, volutamente, un’evoluzione del personaggio, quest’ultimo spicca anche grazie alla magnifica interpretazione di Isabelle Huppert, che sembra aver compreso fino in fondo l’essenza di Michèle.

Elle: Un film intrigante, carico di amoralità e colpi di scena

“Elle” è ricco di momenti caElle scena Huppertrichi di suspense, che creano nello spettatore uno stato di alterazione coscienziale che lo mette ‘sull’attenti’ ad ogni minimo rumore nelle scene dove la Huppert è sola. Il merito va anche alla scenografia, che in quei momenti crea sempre un’illuminazione soffusa, che fa scaturire un forte sentimento di apprensione in chi guarda.

In generale, Paul Verhoeven è riuscito a creare un mix di generi per l’ambiguo ritratto di una donna che rende il film intrigante e avvincente e di cui i colpi di scena sono la ciliegina sulla torta.

Erika Micheli

Trama

  • Regia: Paul Verhoeven
  • Cast: Isabelle Huppert, Christian Berkel, Anne Consigny, Virginie Efira, Charles Berling, Laurent Lafitte, Vimala Pons, Jonas Bloquet
  • Genere: Drammatico, thriller, colore
  • Durata: 130 minuti
  • Produzione: Francia, 2016
  • Distribuzione: Lucky Red
  • Data di uscita: 23 Marzo 2017

Locandina film Elle“Elle” di Paul Verhoeven, sceneggiato da David Birke e interpretato da Isabelle Huppert, è la trasposizione del romanzo “Oh…” di Philippe Djian.

Protagonista della storia è Michèle, donna di mezza età con una ricca carriera alle spalle come capo di una compagnia di videogames. La sua vita cambia a seguito di una violenza da parte di un sconosciuto dal volto coperto.

La vittima, che ripone poca fiducia nella legge, non avverte la polizia di quanto le è appena accaduto, ma, sospettosa di qualsiasi uomo la circondi, inizia ad indagare da sola alla ricerca del colpevole; ricerca che la porterà al di là di ogni sua fantasia.

Elle: il film su una donna per “un’attrice estremamente dotata”

“Elle” è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2016, dove si è aggiudicato il Cat Palm per la presenza nella pellicola del gatto Marty, i cui occhi felini invadono lo schermo sin dai primi fotogrammi. In verità, il film ha vinto numerosi altri premi, tra cui due Golden Globe: uno come Miglior film straniero e l’altro assegnato a Isabelle Huppert come Miglior attrice in un film drammatico. La Huppert si è anche aggiudicata una nomination agli Oscar per la categoria di Miglior attrice protagonista.

Paul Verhoeven (regista del celebre “Basic Instinct” con Sharon Stone e Michael Douglas) con “Elle” produce il suo primo film in Francia: la scelta è dovuta alla convinzione dello stesso regista di non poter trovare negli Usa un’attrice disposta a recitare un ruolo tanto amorale. Lo stesso titolo (‘elle’ significa ‘lei’ in francese), infatti, dimostra quanto sia stato importante selezionare la giusta interprete per questa parte, che calza a pennello alla Huppert, star pluripremiata del cinema francese e internazionale. Verhoeven si dichiara soddisfatto del lavoro fatto con lei, elogiando la sua prestazione e arrivando a definirla “un’attrice estremamente dotata”.

“Elle” ruota interamente intorno alla figura di Michèle e la Huppert è stata in grado di lavorare sul personaggio letterario e cinematografico, entrando all’interno della sua psicologia senza suggerimenti esterni.

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