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Daddy Sitter – Recensione

La Disney delude proponendo un film che s’impernia su attori d’eccezione come John Travolta e Robin Williams, ma che ricalca un filone già riproposto in tutte le salse

(Old Dogs) Regia: Walt Becker – Cast: Matt Dillon, Robin Williams, John Travolta, Kelly Preston, Ella Bleu Travolta, Seth Green, Lori Loughlin – Genere: Commedia, colore, 88 minuti – Produzione: USA, 2008 – Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia – Data di uscita: 26 marzo 2010.

Daddy-Sitter“Daddy Sitter” è una classica pellicola per famiglie, con un ottimo cast ed una discreta regia, e per ridere, dopo i primi interminabili venti minuti, si ride pure, non si può dire il contrario. Ma sentivamo la mancanza di un film sulla difficoltà di due maturi single alle prese con due bambini gemelli di cui uno dei due scopre di essere padre? Direi di no, se poi il copione manca totalmente d’inventiva.

La pellicola è infarcita di luoghi comuni, che non vogliamo neppure banalizzare, ma strappano la risata in modo sterile, senza rimanere dentro. Film di questo tenore non hanno un posto tutto per sé nella nostra memoria, finiscono nel calderone dove poniamo le commediole gradevoli ma non incisive, nelle quali tante sequenze sono intercambiabili con quelle di altri lungometraggi.

E poi che tristezza vedere due attori come Williams e Travolta appiattiti da una sceneggiatura esile, che non permette di far emergere le loro qualità recitative. Intendiamoci, i due non sono male, ma se pensiamo al loro curriculum, che li vede protagonisti anche di commedie esilaranti, beh…viene un po’ di malinconia, e ci chiediamo chi gliel’ha fatto fare.

Per Travolta forse il fatto di lavorare con moglie e figlia è stato un incentivo, ma per Williams? Chi lo sa! Forse è solo una leggenda quella che dice che gli attori del loro calibro leggono una quarantina di copioni al mese, perché sembra proprio strano che quel mese gli altri trentanove fossero così brutti da portare questo in cima alla montagna di carta.

Rimane il fatto che anche la Disney sforna a raffica film per famiglie, purtroppo non sempre dello stesso livello, coprendo indubbiamente un’ampia fascia di mercato che accontenta tutti i gusti, e ha un buon tornaconto economico, a discapito però della qualità. Che senso ha spendere per le location e i compensi degli attori se non si ha niente di nuovo da dire? Rimane un mistero! Da chi come Disney mostra un costante impegno nell’intrattenimento familiare pretendiamo qualcosa in più, meno banalità e più sostanza, meno gag e dialoghi migliori.

Se è giusto che gli sceneggiatori scioperino per ottenere un maggior riconoscimento della loro professionalità nella macchina cinematografica, è altrettanto giusto, proprio in virtù di questa, che abbiano una maggiore responsabilità nel presentare i prodotti.

Maria Grazia Bosu

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