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Come un gatto in tangenziale (2017)

Recensione

Come un gatto in tangenziale – Recensione: una commedia riuscita e divertente

Come un gatto in tangenziale cast

Squadra vincente non si cambia! Così Riccardo Milani torna sul grande schermo a distanza di un anno, con una nuova commedia, per la quale vuole di nuovo davanti alla telecamera Paola Cortellesi (sua moglie) e Antonio Albanese, che in “Mamma o papà?” hanno dimostrato di essere una splendida coppia cinematografica.

Dopo aver portato nelle sale cinematografiche due insoliti genitori che si danno da fare per non avere la custodia degli amati pargoli, stavolta la coppia d’attori veste nuovamente i panni genitoriali, ma per accendere i riflettori sulla difficoltà dell’integrazione sociale. Monica e Giovanni, i due protagonisti, appartengono a due classi sociali differenti, anzi, appartengono proprio a due mondi differenti, dove anche il mare ed il sole sembrano avere una vita diversa. Entrambi vittime di pregiudizi dai reciproci ambienti di appartenenza, loro malgrado devono frequentarsi, a causa del sentimento che lega i loro figli. Questa per Milani diviene l’opportunità per parlare d’integrazione e di accettazione del diverso, ma soprattutto di quanto sia difficile nella concreta vita di tutti i giorni conciliare abitudini e culture diverse.

Come un gatto in tangenziale: tante risate per raccontare senza ipocrisie la difficoltà del conciliare le differenze che ci separano

Come un gatto in tangenziale film

In un Italia obbligata dalla storia a fare i conti con una convivenza tra popoli ed etnie di certo non voluta, è quanto mai necessario adoperarsi per il raggiungimento di un equilibrio sociale che diventi stabile. Il diverso sembra sempre venire dal barcone o comunque d’oltreconfine, “Come un gatto in tangenziale” mostra come sia difficile conciliare abitudini e vite anche per chi in Italia ci è nato. Perché se è vero che l’abito non dovrebbe fare il monaco, beh…a volte lo fa…eccome, sopratutto se i danari a disposizione, quando tale abiti si acquistano, sono differenti.

Il regista di “Tutti pazzi per amore” racconta come le apparenze possano far si che anche l’onestà sembri albergare lontano dalle periferie, assieme alle buone maniere. Come se, chi si guadagna da vivere con la fatica fisica non possa essere educato, e chi ha il corpo coperto di tatuaggi debba per forza delinquere. Una cosa è certa, è più facile avere credito con un abbigliamento alla moda e un buon eloquio.

Come un gatto in tangenziale: una stoccata alla politica, lontana dalla vita del cittadino

Come un gatto in tangenziale Attrice Cortellesi

Fa riflettere la distanza tra la classe, diciamo proletaria, qui rappresentata, e lo stato: un essere alieno, distante, dove tutto è ‘un magna magna’, per cui il politico è il ladro per eccellenza.

La riqualificazione delle periferie di cui tanto si riempiono la bocca i nostri governanti è cosa ben difficile da attuare, non bastano assistenzialismo e due panchine per gli anziani, sulle quali poi bivaccano gli sfaccendati, occorre una vera conoscenza di chi ai margini ci sta davvero. A Milani e agli altri sceneggiatori va il merito di riuscire a far ridere di gusto trattando un tema spinoso, e facendo capire che per cambiare le cose ‘l’altro’ lo devi conoscere davvero.

L’ipocrisia con cui si parla di pacificazione sociale pare ignorare che non esiste integrazione senza conoscenza, e non esiste progresso senza un riavvicinamento dei giovani allo studio, perché è proprio vero che solo il sapere ci rende liberi, liberi di scegliere una vita e un mondo migliore. Liberi di convivere con l’altro perché sappiamo bene chi è, come vive, cosa cucina, in cosa crede.

Come un gatto in tangenziale: Albanese e Cortellesi si dimostrano eccellente coppia sullo schermo

Come un gatto in tangenziale foto di gruppo

I due attori dimostrano, ancor più che nella pellicola che ha visto nascere il loro sodalizio cinematografico, di essere una coppia che cinematograficamente funziona, la loro recitazione è armoniosa, quando dividono lo schermo fanno scintille. “Come un gatto in tangenziale” da loro la possibilità, rispetto a “Mamma o papa?”, di proporre una recitazione più misurata, meno urlata, quasi un mostrare, seppur a suon di battute, un’interiorità dei propri personaggi, che sovente la commedia non permette.

Il ritmo del film non conosce pause, e neppure le risate, le musiche ben incorniciano la narrazione e Roma, nei suoi fasti e nel suo degrado, è protagonista di riguardo, che non smette mai di affascinare, nonostante le sue ferite. Bravi anche gli attori impegnati nei ruoli minori, da Alice Maselli a Simone De Bianchi, che interpretano i giovani innamorati, Alessio e Silvia, a Sonia Bergamasco, perfetta nella sofisticata e svampita ex moglie di Giovanni. Senza dimenticare il cameo di Claudio Amendola e Luca Angeletti, che è sempre un piacere vedere sullo schermo.

Un film che consigliamo a tutti, chi è in cerca di divertimento lo troverà, e chi vorrà anche pensare avrà l’occasione per farlo.

Maria Grazia Bosu

Trama

  • Regia: Riccardo Milani
  • Cast: Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Claudio Amendola, Luca Angeletti, Alice Maselli, Simone De Bianchi
  • Genere: Commedia, colore
  • Durata: 96 minuti
  • Produzione: Italia, 2017
  • Distribuzione: Vision Distribution
  • Data di uscita: 28 dicembre 2017

Come un gatto in tangenziale PosterL’attore, regista e sceneggiatore Riccardo Milani, sceglie per il suo “Come un gatto in tangenziale”, un ambientazione romantica e allo stesso tempo divertente.

Il suo esordio nel mondo dello spettacolo arriva in qualità di aiuto regista di grandi nomi tutti made in Italy, come Nanni Moretti, Mario Monicelli e Daniele Lucchetti; mentre alla regia di un film proprio debutta con “Auguri Professore” nel 1997. Per la tv gira molti spot pubblicitari, ma è con il film del 2003 “Il posto dell’anima” che conquista il grande pubblico e la sua futura moglie, Paola Cortellesi, compagna nella vita e nell’arte.

In “Come un gatto in tangenziale” la Cortellesi – attrice comica di grande talento, volto noto della tv e del cinema italiano, nonché vincitrice del prestigioso David di Donatello per il film “Nessuno mi puà giudicare – nuovamente diretta dal marito, torna al fianco anche di Antonio Albanese, confermando la stessa collaborazione di successo di “Mamma o Paoà?” del 2016.

Come un gatto in tangenziale: Giovanni e Monica, due caratteri diversi

I protagonisti della pellicola sono Giovanni e Monia, all’apparenza due persone molto diverse, agli antipodi l’una dell’altro. Giovanni è estremamente teorico, i suoi discorsi sono pieni di elucubrazioni; Monica è pratica, niente può mettersi tra lei e i suoi obiettivi. Il primo vive rigorosamente al centro della città, la seconda nella tranquilla periferia. Giovanni è un uomo estremamente intelligente e colto, crede fermamente nella necessità dell’integrazione sociale. Monica è impegnata in un’occupazione alla giornata e ci crede poco (nella sua di integrazione). Pur essendo così profondamente dissimili, i due s’incontreranno quasi casualmente e cambieranno per sempre le proprie vite, grazie ai rispettivi figli, che s’innamorano reciprocamente.

La storia, una divertentissima avventura che incrocia insieme amore, risate e riflessioni moderne, è una cooperazione tra Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi e Riccardo Milani; mentre il lavoro sulla fotografia si deve a Saverio Guarna, con scenografia di Maurizia Narducci, costumi di Alberto Moretti, e montaggio di Patrizia Ceresani.

Trailer

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