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Colonia

Recensione

Colonia – Recensione: un film interessante ma che non coinvolge

Colonia 1

“Colonia” è un film che si basa su fatti storici realmente accaduti, ma la storia in sè è molto romanzata, probabilmente per rendere il prodotto fruibile per un pubblico più vasto. Il titolo del film si riferisce a Colonia Dignidad, una comunità esistita in Cile sotto la dittatura di Pinochet che manteneva una facciata religiosa per nascondere un centro di prigionia e torture. La storia della pellicola segue una giovane coppia, Emma Watson e Daniel Brühl: quando lui viene catturato e portato a Colonia Dignidad perchè sostenitore di Allende, lei si unisce volontariamente alla comunità nel tentativo di trovarlo.

“Colonia” è un film diviso a metà: da una parte la realtà della Colonia Dignidad, una prigione a tutti gli effetti in cui fanatici, carcerieri e vittime vivono a stretto contatto con il presunto scopo di servire Dio, dall’altra la storia d’amore tra la Watson e Brühl, che resiste a qualsiasi cosa. Queste due parti non sempre riescono a intrecciarsi con successo e ci si ritrova a guardare scene molto forti e realistiche e scene romanzate e a volte poco credibili susseguirsi una dopo l’altra, alternando momenti di interesse a momenti di noia.

Colonia: una pellicola dalla direzione poco chiara

Difficile è soprattutto cogliere il messaggio del regista: vuole mostrare gli orrori compiuti in Cile nella Colonia, ma lo fa solo a metà, vuole raccontare una storia d’amore intensa, ma anche questo riesce poco – a causa anche dell’interpretazione della Watson che non comunica la benchè minima emozione -, vuole parlare di lealtà e di giustizia ma non arriva mai al cuore di questi sentimenti. Il risultato complessivo è un film dalle potenzialità poco sviluppate, dove ci si è concentrati troppo su una storia d’amore improbabile e troppo poco sull’equilibrio, sull’amalgamare tanti elementi importanti per dare completezza e profondità alla pellicola.

La gemma del film è Daniel Brühl, che regala una performance intensa e coinvolgente, e anche il ‘cattivo’ Michael Nyqvist risulta estremamente credibile e potente: peccato che queste due ottime interpretazioni facciano percepire ancora di più la scialbezza del personaggio di Emma Watson, che dovrebbe essere invece il perno principale di tutta la storia.
Per gli appassionati di film storici, “Colonia” affronta un tema interessante, che merita comunque la visione, anche se a volte si vorrebbe poter rimuovere chirurgicamente questa storia d’amore forzata e favolistica che contamina la drammatica realtà vissuta in quegli anni dal Cile.

Valeria Brunori

Trama

  • Regia: Florian Gallenberger
  • Cast: Emma Watson, Daniel Brühl, Michael Nyqvist, Vicky Krieps, Martin Wuttke, Richenda Carey, August Zirner, Jeanne Werner, Julian Ovenden, Nicolás Barsoff, César Bordón, Stefan Merki, Steve Karier, Lucila Gandolfo
  • Genere: Thriller, colore
  • Durata: 110 minuti
  • Produzione: Lussemburgo, Francia, Germania, 2015
  • Distribuzione: Good Films
  • Data di uscita: 26 Maggio 2016

ColoniaAmbientato nel 1973, “Colonia” ha come protagonista una coppia, Lena e Daniel, che resta invischiata in un colpo di stato da parte di militari cileni in un momento in cui nelle strade vi è molta agitazione contro il Generale Augusto Pinochet. Quando Daniel viene rapito dalla DINA, la polizia segreta cilena, per conto di Pinochet, Lena tenterà di tutto pur di salvare la vita a suo marito.

La donna lo segue fino a una comunità segreta chiamata Colonia – nome che dà anche titolo al film di Florian Gallenberger – che si presenta come un’associazione caritatevole capeggiata dal predicatore Paul Schäfer, ma che, in realtà, è un luogo dal quale nessuno è mai riuscito a fuggire. Lena decide quindi di unirsi al culto per riuscire a salvare suo marito e tornare, così, alla normalità.

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