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Christine Cristina – Recensione

Esordio alla regia di Stefania Sandrelli, con un film sulla figura della poetessa trecentesca Cristina Pizzano

Regia: Stefania Sandrelli, Giovanni Soldati – Cast: Amanda Sandrelli, Alessio Boni, Alessandro Haber, Paola Tiziana Cruciani, Blas Roca Rey, Roberto Herlitzka – Genere: Drammatico, colore, 92 minuti – Produzione: Italia, 2009 – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 7 maggio 2010.

“Christine Cchristine-cristinaristina” presentato in anteprima, fuori concorso nella Selezione Ufficiale al Festival del Film di Roma, segna il debutto alla regia di Stefania Sandrelli, che ha anche partecipato alla stesura della sceneggiatura, assieme a Giacomo Scarpelli e Marco Tiberi, con la supervisione di Furio Scarpelli.

Nel film si racconta la storia di Cristina Pizzano, nome sicuramente sconosciuto ai più, ma figura importantissima per la Storia della Letteratura Italiana, in quanto fu la prima donna ad accostarsi alla scrittura poetica, fino ad allora riservata solo agli uomini, a pubblicare le sue opere ed a vivere di questi proventi. Nata a Venezia nel 1364 trascorre quasi tutta la sua vita in Francia.

Il film inizia quando lei, alla morte del re, perde tutti i suoi privilegi, e si viene a trovare vedova, con due figli, senza neppure un tetto sotto cui dormire. La Sandrelli ha deciso di iniziare la narrazione da questo momento della vita della donna per dare risalto al suo coraggio e alla sua determinazione. La poesia per lei è stata quasi una scelta obbligata per poter sfamare i suoi bambini. Il suo pensiero, volto agli umili ed ai derelitti, fu tra quelli che traghettò l’arte letteraria dal Medioevo all’Umanesimo.

Amanda Sandrelli entra a pieno nella parte, con la dolcezza del suo viso e lo sguardo puro come quello di un bambino. Il girato scorre leggero, ma forse è mancato il coraggio di affrontare un po’ più in profondità il dolore, infatti, seppure la storia sia inserita in un contesto storico terribile, mancano scene forti, ed a volte si vira verso un sentimentalismo più adatto a melodrammi televisivi. Spesso si ha l’impressione che le vicende personali di Cristina siano poco inserite in un contesto più globale.

Da apprezzare la volontà di portare sugli schermi cinematografici figure come questa, purtroppo ancora attuali. Molte attività lavorative sono ancora riservate agli uomini, ed in quanto a volgere lo sguardo verso i più deboli forse abbiamo regredito. Decisamente interessante la figura di Sartorius interpretata da Roberto Herlitzka, la sua bravura dà spessore al personaggio, che incarna il potere asservito alle ragioni di stato, ma non per questo cieco su ciò che è veramente giusto.

Maria Grazia Bosu

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