Eco Del Cinema

Cam Girl – Recensione

 Mirca Viola porta sul grande schermo il mondo “sommerso” delle cam girl, una realtà ormai in pericoloso sviluppo

Regia: Mirca Viola – Cast: Antonia Liskova, Alessia Piovan, Sveva Alviti, Ilaria Capponi – Genere: Commedia, colore, 90 minuti – Produzione: Angelika Film – Distribuzione: New Moon Distribution – Data di uscita: 22 maggio 2014.

camgirlAlice, Rossella, Gilda e Martina sono quattro ragazze molto diverse tra loro ma che condividono lo stesso lavoro, quello della ‘cam girl’. Le ragazze infatti per guadagnarsi da vivere, si spogliano in webcam per dei clienti sconosciuti su un sito erotico.

Diversi sono i motivi che le hanno spinte ad intraprendere questa strada: Alice dopo anni di stage sotto pagati in aziende pubblicitarie, deve trovare un modo per guadagnare, così come Martina, giocatrice di basket in attesa di sfondare e Gilda, giovane cameriera che con il suo lavoro non riesce a ottenere abbastanza per poter aiutare il fidanzato a risolvere i suoi problemi finanziari. Rossella invece, ragazza semplice e forse un po’ superficiale, fa la ‘cam girl’ perché le piace e perché è l’unica cosa che le riesce bene. Stanche di essere sfruttate anche dai siti per i quali lavorano, Alice, Rossella e Martina decidono di mettersi in proprio per dar vita ad un loro sito, coinvolgendo anche la giovane Gilda. Dopo un avvio un po’ a rilento, le cose sembrano andare per il verso giusto per la nuova impresa delle giovani ragazze, finché non sorgono i primi problemi finanziari e sentimentali, che le porteranno inevitabilmente sempre più in basso.

Una realtà per lo più sconosciuta quella descritta dal film di Mirca Viola, una realtà che abbiamo imparato a conoscere solo recentemente, grazie agli scandali emersi durante le indagini sulla prostituzione minorile. Una realtà che, come accade ormai sempre più spesso, è strettamente legata al mondo di internet, quel mondo virtuale, che coinvolge ogni aspetto della nostra vita e che ci ha resi schiavi.

Chi sono le ‘cam girl’? Cosa fanno? E perché lo fanno? La loro scelta lavorativa è da condannare o da capire, visto la difficile situazione economica odierna? Queste sono le domande che la regista ci pone con il suo film. Le protagoniste si ritrovano davanti alla webcam per diversi motivi, ma quello che colpisce è che la causa principale è la società di oggi, la crisi economica che non accenna ad attenuarsi e che costringe molte persone ad intraprendere strade che prima mai avrebbero preso in considerazione. Il bisogno di soldi ma soprattutto la possibilità di un guadagno facile e veloce spingono le giovani a scegliere questo mestiere: questa situazione drammatica è l’oggetto del film-denuncia di Mirca Viola.

“Ormai non ho più sogni” è quello che dice Alice, una donna che ha cercato in tutti i modi di far valere le proprie qualità nel mondo del lavoro ma che, dopo l’ennesimo stage sottopagato che non ha portato all’assunzione tanto sperata, decide di rifugiarsi nel mondo delle ‘cam girl’: non ha altra scelta, è l’unica via per guadagnare qualcosa e subito. Non c’è spazio per i sogni, per la realizzazione delle proprie aspettative, il mondo di oggi non lo permette. Ecco che quindi un’occupazione che poco tempo fa non avremmo esitato a definire volgare e indecente, appare agli occhi dello spettatore del tutto legittima, in quanto le protagoniste del film non hanno altra via per guadagnarsi da vivere.

L’operazione di denuncia che la regista Mirca Viola opera con il suo lavoro lancia però un messaggio di speranza, soprattutto nella parte finale: al contrario di come dice Alice c’è sempre spazio per i sogni, anzi ci deve sempre essere spazio per i sogni, mai abbattersi ma lottare fino alla fine per raggiungere i propri obiettivi. Sicuramente una pellicola che non lascia indifferenti per le tematiche delicate che affronta, anche se stilisticamente non presenta nessuna scelta particolarmente di rilievo: un film che nella sua semplicità racconta uno spaccato della società moderna ma soprattutto il comune sentimento di insoddisfazione che anima i giovani d’oggi e che li spinge molto spesso a rifugiarsi all’estero.

Margherita Mustari

Articoli correlati

Condividi