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Brutti e cattivi

 

Recensione

Brutti e Cattivi – Recensione: l’esordio vincente di Cosimo Gomez

Brutti e cattivi foto

Sono brutti, cattivi e decisamente scorretti i protagonisti del film di Cosimo Gomez, qui al suo esordio da regista. Ed è proprio la scorrettezza la regola alla base di tutto il racconto, un’insolita commedia dark all’italiana, ispirata già dal titolo ai grandi classici del passato ma rivisitata in chiave contemporanea con un attenzione estrema al contesto sociale attuale.

Se da qualche anno alcuni titoli da “Lo chiamavano Jeeg Robot” a “Indivisibili” lasciavano ben sperare che una nuova generazione di registi stesse riportando il cinema ad una nuova ricerca autorale, “Brutti e Cattivi” conferma a suo modo questa nuova strada intrapresa dal cinema italiano, candidandosi ad esserne l’erede perfetto.

“Brutti e Cattivi” è la storia di una banda di criminali disabili, pronti a tutto per ottenere il proprio bottino, quello di una rapina organizzata ai danni di una banca. Potrebbero arricchirsi tutti, ma il fatto di essere disabile non ti rende meno criminale: comincia da qui una rocambolesca girandola di eventi in cui tutti fregano tutti, tutti uccidono tutti, senza distinzione alcuna.

Una commedia estremamente divertente e politicamente scorretta che non risparmia nessuno: coinvolge fin dal suo inizio e accompagna lo spettatore nel racconto tenendo un buon ritmo, per buona parte del film. Un film che poco ha a che fare con la tradizione filmica italiana, si potrebbe azzardare un’apertura alla produzione internazionale: una fotografia pulita, una regia consapevole, attori perfettamente calati nei loro ruoli, una sceneggiatura solida e ben giocata sugli incastri delle vicende.

Per un Claudio Santamaria (“il Papero”) e un Marco d’Amore (“il Merda”) coerenti nei panni di questi bizzarri e sboccati criminali, spiace un po’ per Sara Serraiocco, interprete de “la Ballerina”, poco credibile in alcuni momenti, pur consegnando una buona prova recitativa. Stupisce inoltre, la ricerca e la trasformazione fisica cui sono stati sottoposti, per un cinema come quello italiano abituato a chiedere agli interpreti di ripetere se stessi.

Brutti e Cattivi: commedia spietata fedele al cinema di genere

Brutti e cattivi recensione

Un’attenzione particolare alla confezione da ricercarsi probabilmente nel passato da scenografo di Gomez, che qui mostra, nonostante sia alla sua opera prima, già una certa maturità come regista, merito da dividere con il co-sceneggiatore Luca Infascelli.

“Brutti e Cattivi” appare come un film immaginato e disegnato prima ancora di essere scritto, si nota dal modo in cui la storia scivola sullo schermo, arricchito dalla personalità del regista che non cede a scelte prevedibili. Complice una colonna sonora che appassiona, questa commedia amorale, con al centro una disabilità finalmente normalizzata, ed anzi massacrata dagli stessi personaggi, è la prova che ogni essere umano può essere cinico, spietato e cattivo.

Delude un po’ il finale, un happy ending a metà che smorza il ritmo e il tono non convenzionale cavalcato fino a quel momento.

“Brutti e Cattivi”, dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che un cinema diverso anche in Italia è possibile, che il cinema di genere non è meno intelligente di quello d’autore, che forse la chiave di volta sta proprio nel saper coniugare sapori diversi in un prodotto assolutamente originale.

Gianluca Panico

Trama

  • Regia: Cosimo Gomez
  • Cast: Claudio Santamaria, Marco D’Amore, Sara Serraiocco, Rinat Khismatouline, Shi Yang Shi, Marco Pancrazi, Adamo Dionisi, Riccardo Mioni
  • Genere: Drammatico, Colore
  • Durata: 87 minuti
  • Produzione: Italia, Belgio, Francia, 2016
  • Distribuzione: Bim Distribuzione
  • Data di uscita: 19 ottobre 2017

brutti e cattivi locBrutti e cattivi” è ambientato nella periferia di Roma, dove un paraplegico, detto il Papero, potrà contare sulla collaborazione di sua moglie, un’affascinante donna senza braccia soprannominata la Ballerina, un suo amico, un rastaman tossicodipendente conosciuto come il Merda, e un rapper nano, noto a tutti con il soprannome di Plissè.

Il gruppetto forma una banda che metterà in atto una rapina nella stessa banca dove il capo mafioso di un clan cinese nasconde tutte i guadagni ricavati dai vari traffici illeciti. A seguito del colpo, tutti i membri sembrano decisi più che mai a seguire ognuno la propria strada, il che porterà ben presto a tutta una scia di arresti, tradimenti e omicidi.

“Brutti e cattivi”: un omaggio audace al film di Scola

Opera prima del regista e sceneggiatore Cosimo Gomez, “Brutti e cattivi” vedrà recitare Claudio Santamaria (reduce dal successo de “Lo chiamavano Jeeg Robot”) accanto a Marco D’Amore.

Intervistati, i due attori hanno anticipato alcuni dettagli della pellicola.”Posso dire che abbiamo girato questo film con amore, con grandissimo amore. Andremo a proporre al pubblico un tema molto importante e lo faremo speculando tantissimo sul linguaggio” – afferma D’Amore – “È un film che secondo me corre dei rischi e lo fa con grande audacia, cosa che dovrebbe verificarsi sempre nel cinema e nella tv, nella letteratura e nella musica. E secondo me è un film che farà tanto divertire, ma allo stesso tempo tanto riflettere. In fondo, siamo tutti Brutti e Cattivi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il collega Santamaria: “Il titolo è un omaggio al film di Scola. Anche questo parla di emarginati. È la rivincita dei reietti e degli emarginati. Non ha le gambe, è sposato con una ballerina senza braccia e se ne fregano. Era già cult sulla carta. Sarà un altro piccolo grande film di culto”.

Trailer

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