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Bright Star – Recensione

La storia di Keats e del suo struggente amore

Regia: Jane Campion – Cast: Ben Whishaw, Abbie Cornish, Paul Schneider, Thomas Sangster, Jonathan Aris, Samuel Barnett, Antonia Campbell-Hughes, Samuel Roukin, Roger Ashton-Griffiths – Genere: Drammatico, colore, 120 minuti – Produzione: Australia, Francia, Gran Bretagna, USA, 2009 – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 11 giugno 2010.

bright-starÈ il 1818 e a Londra due cuori si toccano. Lui è John Keats, lei è Fanny Brawne, sua vicina di casa e studentessa di moda. Inizialmente Keats ritiene Fanny una superficiale, poi quando lei si offre di aiutarlo ad accudire il fratello malato, lui ne rimane affascinato. La loro storia d’amore diventa una sorta di ossessione; Keats “ha l’impressione di dissolversi”. Insieme i due amanti affrontano gli ostacoli che la società gli impone e si ritrovano a vivere il dramma di una malattia che colpisce in maniera letale il poeta a soli 26 anni.

Jane Campion (premio Oscar per “Lezioni di piano” e regista di “Ritratto di signora” e “In the Cut”) con “Bright Star” descrive la passione della coppia come ‘una sorta di ballata’, cercando di scavare a fondo nell’intimità dei personaggi attraverso l’interpretazione carismatica di Ben Whishaw e Abbie Cornish.

Il titolo del film si rifà a una delle odi del giovane artista, di cui la pellicola ripercorre gli ultimi anni di vita, facendo leva sul fatto che la luce di un tale genio non è stata spenta dalla morte sopraggiunta in così giovane età.

Presentato al Festival di Cannes 2009 questo lungometraggio incanta per la capacità di raccontare lo struggimento emotivo, accompagnato da quello fisico, attraverso gli occhi della protagonista femminile per la quale l’incontro con Keats e la poesia rappresenta un evoluzione e una crescita spirituale che la porta a trasformarsi da ragazza frivola in donna pronta a battersi per il proprio amore.

Jane Campion parte dal biopic per raccontare una vicenda, ricostruita grazie alle lettere e alle poesie di Keats, attraverso la bellezza dell’immagine. Una storia che ha incantato persino Tarantino per il quale “mai un innamoramento è stato così realisticamente e cinematograficamente ritratto come la scena in cui Abbie sta portando John nel suo letto e i due si baciano e si toccano”. Consigliato a chi ama i film in costume e le struggenti passioni.

Isabella Gasparutti

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