Eco Del Cinema

Bar Sport – Recensione

Massimo Martelli porta sul grande schermo l’omonimo libro di Stefano Benni, rievocando i bar dei decenni passati, luogo d’incontro d’intere generazioni, epicentro delle chiacchiere di paese, o del quartiere, fucina di ‘idee’

Regia: Massimo Martelli – Cast: Claudio Bisio, Antonio Catania, Giuseppe Battiston, Angela Finocchiaro, Antonio Cornacchione, Lunetta Savino, Gianluca Impastato, Teo Teocoli – Genere: Commedia, colore, 93 minuti – Produzione: Italia, 2011 – Data di uscita: 21 ottobre 2011.

bar-sport“Bar Sport” indubbiamente rimane fedele al bestseller di Benni e ne conserva il profumo, ma purtroppo non ha la stessa freschezza; forse perché situazioni divertenti sulla carta stampata lo sono un po’ meno in video. È come quando un amico vuole raccontarti un’esperienza divertente da lui vissuta in prima persona: gli risulta difficile farti condividere le stesse emozioni provate in quel contesto, per cui ciò che per lui è stato esilarante, per te al massimo può essere spiritoso. Così è per questo film, che anziché far ridere fa sorridere, e se rimane inconfutabile che la pellicola è simpatica, ben girata e ben recitata, è altrettanto indiscutibile che, sopratutti gli estimatori di Benni, che si attendono di rivivere al cinema le stesse emozioni provate nel leggere, saranno delusi dall’assenza di risate vere.

Ridimensionate le aspettative, la pellicola rimane una sorta di commedia sperimentale, ‘sull’ascoltare e sul raccontare’, come dicono i realizzatori, tale è l’ambiente di “Bar sport”, dove gli avventori raccontano ciò che fanno (o vogliono far credere di fare), prestando la stessa attenzione al racconto delle altrui questioni.

L’ambientazioni anni Settanta è molto carina, scenografie e costumi ci riportano carinamente a quegli anni, e Bisio in versione retrò (in alcune immagini persino coi capelli) è sicuramente un motivo per andare al cinema, il suo personaggio, ‘il tennico’, è una sorta di tuttologo, il guru del bar. Tutto il cast è in parte, da Battiston a Cornacchione, a Catania, senza dimenticare la Finocchiaro e la Savino (che danno vita ad una coppia di vecchie pettegole onnipresente), senza dimenticare la ‘Luisona’, mascotte del locale. Particolarmente riuscito il ‘racconto’ del play boy, interpretato da un Teo Teocoli sempre al massimo.

Non altrettanto si può dire delle inserzioni animate all’interno del girato, spezzano il racconto e annoiano: di Maurizio Nichetti ce n’è uno solo!

Maria Grazia Bosu

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