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Annie Parker – Recensione

Una storia di toccante coraggio nella lotta ai tumori al seno

(Decoding Annie Parker) Regia: Steven Bernstein – Cast: Helen Hunt, Aaron Paul, Alice Eve, Maggie Grace, Rashida Jones, Marley Shelton – Genere: Drammatico, colore, 91 minuti – Produzione: USA, 2013 – Distribuzione: Koch Media – Data di uscita: 30 ottobre 2014.

annie-parkerDue donne lontane eppure vicine, delle vite diverse eppure destinate ad incontrarsi. Annie Parker è una donna dal carattere forte e dalla tempra solida, la cui vita è segnata dal cancro al seno sin da quando, bambina, vede la madre contrarlo e andarsene. Marie-Claire King è una ricercatrice brillante e appassionata che sin da giovanissima si contraddistingue come talentuosa nella pertinenza e rilevanza delle sue scoperte scientifiche: sebbene tutti le vadano contro e dimostrino ostilità per la sua determinazione nel perseguire un particolare progetto, Marie-Claire andrà avanti fino a scoprire l’esistenza di un legame tra il gene BRCA1 e il cancro al seno.

Una storia ricca di coraggio è quella che il regista Steven Berstein descrive in questa sua ultima opera e che, nonostante l’importante e difficile tematica, riesce, allontanandosi da una scrittura troppo tradizionale, a regalare momenti di inattesa leggerezza capaci di non appesantire ulteriormente la pellicola.

Il tono generale di “Annie Parker” segue, infatti, le fila della commedia rappresentando la difficile vita di Annie, che scopre di avere un nodulo al seno all’età di 29 anni, con sferzante ironia, legata soprattutto al personaggio di Paul, interpretato da Aaron Paul, attore sull’onda del successo dopo la serie “Breaking Bad”.

Helen Hunt e l’intensa Samantha Morton riescono a portare efficacemente sul grande schermo la vera storia di due persone che, per diverse ragioni, hanno dedicato la loro vita al tumore al seno in un’estenuante e impietosa battaglia nella quale, però, non hanno mai smesso di dimostrare la loro grinta e tenacia.

“Annie Parker” è una storia capace di divertire, emozionare ma soprattutto rendere consapevole lo spettatore dell’importanza della prevenzione e del coraggio nella lotta contro una malattia in forte aumento.

Miriam Reale

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