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Animali notturni

Recensione

Animali notturni: tre storie in una sola vita

Animali notturni

Riuscito completamente “Animali notturni”, che propone una storia complicata, avvolgente, capace di superare l’ostacolo della ‘semplicità narrativa’ per proporre tre vicende in una, tre fili conduttori che danno corso a un alternarsi di opposti, un turbinio di sensazioni ed emozioni che, tuttavia, non intaccano la scorrevolezza della trama.

Ciò che si presenta allo spettatore è la vita di Susan Morrow, una donna esteriormente vincente ma che all’interno è fragile, tormentata e alla ricerca di qualcosa a cui non sa dare un nome.

Per quanto ben confezionata, fin qui la vicenda appare monotona, già vista; l’originalità del plot sta nel libro scritto dall’ex marito Tony (interpretato da Jake Gyllenhall), un romanzo violento e triste che porta la protagonista a fermarsi, a ricordare, a riflettere su cosa sta facendo e cosa vuole.

Da qui parte la vera storia che vede susseguirsi in maniera imprevedibile il racconto nel libro, i ricordi su Tony e la vita di Susan.

Animali notturni: un film intenso

“Animali notturni” è un film intenso, una continua tensione verso il mantenimento dell’equilibrio tra due opposti: il libro e la realtà.

 Impressionante la capacità del regista Tom Ford di trasmettere il dolore della protagonista, l’intervallarsi tra vita e romanzo, utilizzando solamente suoni, sensazioni e colori, i veri protagonisti.

Colori grigi e cupi si alternano a tonalità calde, anche in una sola scena, senza mai far perdere di vista l’atmosfera intensa e scura che fa da capo alla pellicola.

E’ così che si percepisce come Susan e Walker Morrow, suo marito – interpretato da Armie Hammer – siano due personalità esternamente uguali ma diverse all’interno: lui con ambizioni lavorative, lei alla ricerca di qualcuno che la stimi e la incoraggi.

A ciò contribuisce anche l’ineguagliabile l’interpretazione di Amy Adams, capace di dire più con gli occhi che con le parole, di trasmettere solo con uno sguardo l’angoscia di Susan.

Animali notturni: personalità diverse in un’unica storia

“Animali notturni” riesce a dare uno specchio completo di tutte le caratteristiche dell’uomo: Tony e Walker sono figure opposte ed è proprio Susan che deve decidere da che parte stare.

Il libro porta alla luce il suo tormento fino ad allora sopito, la spinge a prendere una decisione, a chiedersi chi è e cosa vuole, a cambiare rotta, fino a scoprire, però, che “a volte può rivelarsi una cattiva idea fare cambiamenti troppo drastici”.
Un’amara conclusione ma perfetta nello stile di un film completamente realistico.

“Animali notturni” è un film forse con un finale troppo aperto ma che permette allo spettatore di divenire un tutt’uno con la trama, di entrare completamente nel mondo di Susan, e di seguire, senza mai un momento di noia, la sua storia.

Valentina Morgante

Trama

  • Regia: Tom Ford
  • Cast: Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Aaron Taylor-Johnson, Armie Hammer, Isla Fisher, Kim Basinger, Michael Shannon, Kristin Bauer van Straten, Karl Glusman, Toni French, Ellie Bamber, Amanda Fields, Carson Nicely, Lee Benton
  • Genere: Thriller, colore
  • Durata: 115 minuti
  • Produzione: USA, 2015
  • Distribuzione: Universal Pictures
  • Data di uscita: 17 Novembre 2016

Animali notturniDal romanzo “Tony and Susan” di Austin Wright, “Animali notturni” è una ‘storia dentro una storia’.

Il film è un thriller noir post-moderno che racconta le vicende di Susan. Vent’anni dopo aver lasciato il suo ex marito, Susan riceve da lui un manoscritto intitolato “Animali notturni”. L’uomo desidera un suo parere sul romanzo, incentrato sulla storia di una vacanza in famiglia che prende una svolta violenta e si trasforma in un’esperienza mortale. Contemporaneamente si continua a seguire la storia di Susan, che si ritrova a ricordare il suo primo matrimonio e ad affrontare alcune oscure verità che la riguardano.

La storia, quindi, si focalizza alternativamente sulla trama di “Animali notturni” (vero e proprio ‘romanzo nel romanzo’) e sulla vicenda della stessa Susan, che ricorda i suoi trascorsi con l’ex marito mentre legge il manoscritto.

Il regista Tom Ford è noto soprattutto per il suo lavoro come stilista, e a lui si deve la rinascita delle case di moda Gucci e Yves Saint Laurent. Grazie infatti alle sue autorevoli collezioni e alle provocatorie campagne pubblicitarie il Gucci Group è stato trasformato in uno dei conglomerati della moda di lusso più grandi e proficui del mondo. Ford lascia il Gucci Group nel 2004 e fonda la sua casa di produzione cinematografica Fade to Black.

Trailer

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