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Al di là delle montagne

Trama

  • Titolo Originale: Shan He Gu Ren
  • Regia: Jia Zhang-Ke
  • Cast: Zhao Tao, Yi Zhang, Jing Dong Liang, Zijian Dong, Sylvia Chang, Patrick Harvey, Lu Liu, Anna Sasson, Yee Yang
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 120 minuti
  • Produzione: Cina, Francia, Giappone, 2015
  • Distribuzione: Cinema
  • Data di uscita: 5 Maggio 2016

Al di là delle montagneL’accelerazione e l’agglomerazione del mondo capitalistico vengono trasposti con cura e precisione in “Al di là delle montagne” del regista cinese Jia Zhang-Ke.

La pellicola ha origine nel 1999 a Fenyang, quando la Cina si appresta ad entrare in qualità di potenza nel nuovo secolo. Protagonista è una giovane donna di Fenyang; il suo nome è Tao, e la giovane vive una profonda lacerazione nell’animo. Non sa scegliere l’uomo della sua vita; da una parte vi è un umile minatore, Lianzi, dall’altra invece un uomo con ambizioni capitalistiche, Zhang, il quale è attualmente proprietario di una stazione di servizio, ma che mira ad accrescere la propria posizione sociale.
Tao è indecisa, ma tenta di tutto pur di fare chiarezza nel suo cuore e scegliere così a quale uomo donarsi: a trionfare sarà il sedicente capitalista. Questa decisione condurrà il giovane minatore alla disperazione: fatti i bagagli l’uomo decide di abbandonare ogni cosa, il suo lavoro, la sua casa, la sua città, e trasferirsi altrove, lontano dalla donna che gli ha spezzato il cuore.
Un salto temporale ci porta anni dopo: Tao e Zhang si sono separati e ora la donna vive da sola, mentre l’uomo si è trasferito a Pechino, ottenendo la custodia di Dollar, figlio che ha chiamato – in pieno desiderio capitalistico – come la valuta americana. Ora Dollar vive in Australia, ma ha un profondo desiderio: ricongiungersi a sua madre.

Recensione

Al di là delle montagne: la complessa evoluzione cinese diventa un racconto melodrammatico ed avvincente

Al di là delle montagne

Torna dopo due anni di assenza l’acclamato regista Jia Zhang-Ke che, con la sua nuova pellicola, “Al di là delle montagne” si candida ad essere uno dei protagonisti della 66/a edizione del Festival di Cannes

Nella Cina di fine 1999, Tao è una giovane ragazza di Fenyang corteggiata da due suoi amici d’infanzia, Zang e Liangzi. Il primo, proprietario di una stazione di servizio, è destinato a divenire un importante uomo d’affari, mentre il secondo lavora in una miniera di carbone. La scelta di Tao provocherà una serie di conseguenze imprevedibili in cui i rapporti finiranno per essere regolati dal denaro, dalla gelosia e dai rimpianti.

Il film si snoda in tre tappe temporali: una prima parte ambientata nel 1999, una seconda nel 2014 e una terza che porta lo spettatore in un ipotetico ed immaginario 2025. La pellicola ripercorre la Cina dagli anni Novanta all’immediato futuro, attraversa la storia di un paese che ha subito un’accelerazione economica senza precedenti, non priva di conseguenze.
A testimoniare questo passaggio storico è l’immagine: Jia Zhang-Ke si è avvalso infatti di immagini d’archivio che ha sapientemente inserito all’interno dell’opera, andando a creare un contrasto evidente nel momento in cui prorompe l’immagine digitale.

Al di là delle montagne: Jia Zhang-Ke tenta di costruire un dialogo sul passato della Cina per poterne intravedere il futuro

Per uno spettatore occidentale, immediatamente inserito senza intermediari nella cultura cinese, può risultare difficile comprendere quelle che sono le atmosfere del film e le problematiche legate alla società orientale; non aiuta la staticità espressiva degli interpreti che, spesso, non riescono a dare spessore ai dialoghi. Ogni scena del film è dominata da stati d’animo molto intensi; si passa dall’entusiasmo irrazionale per l’avvento del nuovo millennio, alla cocente disillusione degli anni ’00, alla disperazione futura. È proprio nell’ultima parte che la pellicola tende a scadere, qualitativamente parlando: i dialoghi perdono smalto e il finale finisce per risultare sbrigativo.

Merito del regista è quello di aver tentato di raccontare la Cina partendo da situazioni intime e private, per poi raggiungere un discorso più ampio e generico. Il tentativo di comprendere l’evoluzione della società cinese – avvenuta troppo velocemente per essere assimilata a pieno dalla popolazione, nella quale mentalità e costumi sono rimasti radicati nel passato – non riesce a dar vita ad un dialogo su quello che sarà l’imminente futuro del Paese, ma l’aver provato costituisce nonostante tutto un elemento di pregio della storia.

Angelica Tranelli

Trailer

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