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Agadah

 

Recensione

Agadah – Recensione: un viaggio tra immaginazione e realtà

Agadah recensione

Operazione audace e coraggiosa quella di Alberto Rondalli che con “Agadah” porta sullo schermo la trasposizione di uno dei più complessi romanzi della letteratura europea: “Manoscritto trovato a Saragozza” di Jan Potocki. Un classico della letteratura a tratti inafferrabile che diventa una sfida, tutto sommato, vinta dal regista. Dopo tutto “Agadah”, tenendo fede al testo da cui è tratto, si muove tutto sul confine  tra immaginazione e realtà, e la possibilità di non riuscita, qui scongiurata da una regia molto curata e ben equilibrata, era prevedibile.

Per la complessità e la molteplicità dei livelli di lettura non è semplice ricostruire in modo lineare la trama di “Agadah”, giocando in un continuo rimando di storia in storia. La narrazione è essa stessa protagonista.

“Agadah” appare, infatti, come una matrioska dalle storie infinite racchiuse tutte nell’unica e avventurosa storia maestra, quella che segue le vicende del giovane Capitano Alfonso Van Worden che in dieci giorni tenta di raggiungere Napoli, capitale del Regno, dall’estremo sud pugliese.

Tra location perfette, per la loro natura surreale e mistica, scenografie e costumi dettagliatamente curati con grande attenzione, seguiamo l’incedere delle avventure del Capitano alle prese con i più disparati incontri, bloccato come in un limbo tra fantasmi, sogni oscuri, magia, esoterismo, erotismo e ironia.

La chiave di lettura più giusta per godere di quest’opera diretta da Rondalli, appare dunque quella di lasciarsi andare semplicemente alla storia, senza tentare di razionalizzarla; si rischierebbe in tal modo di smontarne la riuscita. Tuttavia, pur apprezzandone il coraggio produttivo, legato anche all’uso di effetti digitali che non stonano con l’estetica del racconto ma sono ben contestualizzati, “Agadah” presenta dei limiti per essere un prodotto pensato per il cinema.

Agadah: una favola che guarda al passato

Essendo una produzione che si discosta notevolmente dalla filmografia contemporanea e trovando in questo la sua forza, “Agadah” più che guardare in avanti, fatta eccezione per alcune buone intuizioni, guarda ad un tipo di cinema del passato. Il che di per sé non sarebbe un male, soprattutto considerando il genere di tipo favolistico, ma un maggiore lavoro sul ritmo, anche in fase di montaggio avrebbe certamente giovato al racconto.

La narrazione delle vicende, pur coinvolgendo, risulta a tratti un po’ lenta se si tiene conto dei tanti personaggi e delle tante storie che vengono proposte allo spettatore, già impegnato a tentare di ricostruirne le fila. A questo scopo non aiuta neanche una colonna sonora in linea con il tono favolistico del racconto, ma alla lunga ripetitiva.

Certamente Rondalli confrontandosi con un testo così ostico ha fatto del suo meglio, supportato anche da un cast di tutto rispetto assolutamente nella parte, primo tra tutti Umberto Orsini, la cui impostazione teatrale ha giovato enormemente al suo personaggio.

Gianluca Panico

Trama

  • Regia: Alberto Rondalli
  • Cast: Nahuel Pérez Biscayart, Pilar López de Ayala, Jordi Mollà, Caterina Murino, Alessandro Haber, Umberto Orsini, Alessio Boni, Ivan Franek, Marco Foschi, Marta Manduca, Flavio Bucci, Camilla Diana, Valentina Cervi, Federica Rosellini
  • Genere: Avventura,Colore
  • Durata: 126 minuti
  • Produzione: Italia, 2017
  • Distribuzione: Ra.Mo.
  • Data di uscita: 16 Novembre 2017

 

Agadah locandina“Agadah” ci porta nell’Italia del Maggio 1734, all’indomani della Battaglia di Bitonto con la quale i Borbone avevano imposto il loro dominio sul Regno di Napoli: Alfonso di Van Worden (Nahuel Pérez Biscayart) è un giovane Vallone di Re Carlo di Borbone, incaricato da quest’ultimo di partire per Napoli e raggiungere la città nel minor tempo possibile; ad accompagnarlo, il fedele servitore Lopez, che cerca di dissuadere il giovane dall’attraversare l’Altopiano delle Murgie, in Puglia, poiché si narra che il luogo sia infestato da spettri e demoni.
Alfonso, sebbene messo in guardia, si mette comunque in cammino, in un viaggio avventuroso lungo dieci giorni, in bilico tra sogno e realtà.

Agadah: un cast internazionale

“Agadah” è un film a metà tra avventura e fantasy che nasce dalla penna di Jan Potocki, dal cui romanzo “Manoscritto trovato a Saragozza“, del 1805, da cui il film è liberamente tratto.

La regia è affidata ad Alberto Rondalli, che in “Agadah” dirige un cast internazionale, con nomi come quello di Nahuel Pérez Biscayartn, attore argentino protagonista di “120 battiti al minuto”, presentato in anteprima al Festival di Cannes 2017, dove il film si aggiudica Il Grand Prix Speciale della Giuria e Federica Rossellini, attrice che grazie alla sua performance in “Dove cadono le ombre”, si è aggiudicata il Nuovo Imaie Talent Award alla 74esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

La produzione di “Agadah” è invece affidata alla società Ra.Mo Spa dell’imprenditore Pino Rabiolini (noto per essere il fondatore di Pomellato, azienda di gioielli di lusso) che, con quest’opera, si confronta per la prima volta con il mondo cinematografico.

Trailer

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