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Benvenuti a casa mia (2018)

Recensione

Benvenuti a casa mia – Recensione: commedia francese sull’accoglienza, si ma… a casa di chi?

Benvenuti a casa mia film

“Benvenuti a casa mia”: Commedia intelligente? Un po’. Commedia provocatoria? In parte. Commedia riuscita? Parliamone. Nella Francia dell’accoglienza c’è chi, di questa lodevole propensione d’animo, ne fa un vero vanto e c’è, invece, chi pensa che sia solo un vergognoso atteggiamento di facciata. Etiennne Fougerole, esponente della prima corrente , scrittore di successo e opinion leader, viene messo alle strette da un suo collega più giovane durante un dibattito televisivo. La richiesta è spiazzante: mettere in pratica ciò che suggerisce il libro che sta promuovendo, “Benvenuti a casa mia”, e di conseguenza accogliere i più bisognosi sul serio e non solo a parole.

Fougerole si trae d’impaccio annunciando, urbi et orbi, l’indirizzo della sua abitazione per ospitare chi si presenterà sull’uscio di casa e allo scrittore, sbandieratore di sani principi, gli va pure di lusso: con i social di mezzo e con un’informazione attiva ventiquattro ore su ventiquattro, alla porta si presenta solo una famiglia rom, però molto numerosa e molto rumorosa. La convivenza si prospetta quantomeno difficoltosa e piena di insidie.

Benvenuti a casa mia: una pellicola piacevole, ma troppo frivola

La portata comica del film attinge benzina da due serbatoi: l’ironica descrizione della borghesia di sinistra, sempre alla ricerca spasmodica di comportamenti politically correct e la contrapposizione fra due famiglie diversissime fra loro; una benestante e l’altra composta da persone che vivono di espedienti.

In alcuni momenti il flusso del carburante umoristico purtroppo si interrompe a causa di piccole bolle d’aria e la vicenda, che nasceva sotto auspici qualitativi di alto livello, inciampa su frivolezze e sciocchezzuole che non rendono merito al tema trattato. Non che si debba drammatizzare ciò che, con simpatica arguzia, si sta giustamente prendendo in giro, ma se si vuole davvero colpire nel segno, bisogna trovare un giusto bilanciamento tra le risa e la riflessione. E questo “balance” si registra solo in alcuni momenti mentre in altri scompare facendo debordare la narrazione in situazioni da commedia spicciola e superficiale.
Nel suo complesso “Benvenuti a casa mia” è una pellicola piacevole che non ha grandissime alzate d’ingegno. A tratti divertente, a tratti meno. Confidiamo soprattutto nella nobiltà d’animo dello spettatore che sarò pronto, con un sorriso, ad “accogliere” questo film.

Riccardo Muzi

Trama

  • Titolo originale: À bras ouverts
  • Regia: Philippe de Chauveron
  • Cast: Christian Clavier, Ary Abittan, Elsa Zylberstein, Cyril Lecomte, Nanou Garcia, Mirela Nicolau, Sofiia Manousha, Ioana Visalon, Nikita Dragomir
  • Genere: Commedia, colore
  • Durata: 92 minuti
  • Produzione; Francia, Belgio, 2017
  • Distribuzione: Adler Entertainment
  • Data di uscita: 8 Marzo 2018

Benvenuti a casa mia - Locandina italiana“Benvenuti a casa mia” è una commedia francese diretta dal regista e scrittore francese Philippe de Chauveron, già noto al grande pubblico per aver portato sullo schermo cinematografico lavori come “Non sposate le mie figlie!” nel 2014; una pellicola di genere comico profondamente impegnata dal punto di vista sociale, che tratta l’argomento ancora problematico dell’esistenza di famiglie multietniche.

Anche per “Benvenuti a casa mia” Chauveron sceglie una tematica importante, sempre trattata attraverso l’escamotage della risata, scelta come mezzo per arrivare ai cuori e alle menti del pubblico in sala. Questa volta al centro del mirino c’è un certo Jean-Etienne Fougerole, protagonista della pellicola e figura di riferimento dei media e della letteratura francese. L’intellettuale umanista condivide la sua esistenza con una molto ricca, ma piuttosto frivola, ereditiera con cui – assieme al loro figliolo adolescente – vive nel lusso in un’enorme villa di famiglia. Intento a promuovere il suo ultimo ed impegnatissimo libro in tv, nel quale parla dell’importanza di porgere l’altra guancia e rendersi socialmente utili, soprattutto nei confronti dei bisognosi e dove mette alla gogna ogni genere di tendenza razzista; Jean-Etienne diventa facile vittima di un brutto tiro, giocatogli da un altro ospite della trasmissione non proprio amico.

Benvenuti a casa mia: ospiti ‘bisognosi’ in casa Fougerole

Il furbo avversario di Fougerole decide di giocare d’astuzia e per metterlo in difficoltà lo sfida ad essere coerente con quello che ha scritto – con tante belle parole – nelle pagine di sua produzione; invitandolo ad accogliere nella sua bella dimora, un bisognoso. L’uomo non può tirarsi indietro e per non perdere credito e fan, decide di accettare la proposta, non sapendo a cosa la sua pazienza sarebbe andata incontro.

Trailer

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